L'Università Ca' Foscari Venezia e la
start-up innovativa italiana Delphinus Biotech collaboreranno nella
ricerca e sviluppo di un disinfettante resistente in grado non solo
di eliminare batteri e virus (coronavirus compresi), ma anche di
mantenere sulle superfici sulle quali viene spruzzato una protezione
attiva per diversi giorni. Questo grazie a una molecola antivirale di
origine vegetale, a lunga resistenza e non tossica per l'uomo che la
start-up ha sviluppato in Italia negli ultimi otto mesi per un
utilizzo in agricoltura, ma che si potrebbe rivelare molto utile per
la lotta al coronavirus.
Dal 1° aprile infatti, il team dell'azienda collabora con il gruppo di ricerca
in biotecnologie guidato da Alessandro Angelini, nell'edificio Beta
del Campus Scientifico di Mestre, per produrre le molecole da
utilizzare nei successivi test con il virus SARS-CoV-2.
Il laboratorio cafoscarino di
biochimica è dotato di tutta la strumentazione necessaria per
produrre la molecola, una proteina ricombinante di fusione, a
partire da due frammenti di DNA di origine vegetale che vengono
clonati e uniti nella nuova proteina che poi deve essere
riprodotta e depurata.
"L'obiettivo comune di affrontare il virus con la ricerca
scientifica e l'innovazione ci ha permesso, nel giro di poche
ore dalla richiesta dell'azienda, di arrivare alla firma della
convenzione e i biologi sono già in laboratorio a lavorare",
afferma Pietro Riello, direttore del Dipartimento di Scienze
Molecolari e Nanosistemi di Ca' Foscari. "La molecola, chiamata
Bellerofast, non evapora come avviene per i comuni
disinfettanti basati su alcol o cloro", spiega Alessandro
Paparella, biologo della Delphinus Biotech. "L'obiettivo è
creare una trappola biologica che isoli il virus e ne distrugga
la membrana esterna. Le nostre simulazioni ci dicono che il
sistema funziona. Nel giro di qualche giorno saremo in grado di
testare Bellerofast sul virus vero e proprio in laboratori
specializzati a Padova e Trieste, per poi avviare la
produzione", aggiunge. Delphinus Biotech, afferma
l'amministratore delegato Marco Cappellaro, "intende essere
parte attiva nella lotta contro il coronavirus, pertanto, in
caso di successo dei test, concedera' al governo italiano la
licenza di produzione fino alla fine dell'emergenza sanitaria
nazionale". (fonte: AGI)