martedì 15 dicembre 2020

Pazienti diabetici, i nuovi strumenti per controllare la glicemia

Il professor Andrea Lenzi
Monitorare il controllo della glicemia nei pazienti diabetici è sempre più facile grazie alla nuove tecnologie. Da qui parte la ricerca promossa dalla rivista Italian Health Policy Brief, in relazione alle conversazioni nel web in materia di diabete che, nel 21 per cento dei casi, fanno riferimento ai sistemi di controllo della glicemia.
Ne emerge che per il 67% degli italiani internet è la fonte primaria di informazione sulla salute, superiore perfino al medico generico, con la ricerca di articoli e redazionali online da parte del 65% degli utenti, cui fa seguito quella effettuata sulla piattaforma Twitter per il 24% degli intervistati, mentre Facebook rappresenta la più importante fonte di condivisione. Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research di IQVIA Italia, sottolinea: “Oggi i pazienti hanno bisogno di informazioni qualificate, e le conversazioni sul web e la condivisione di esperienze attraverso i social network guidano le scelte dei pazienti perché sembrano mancare riferimenti istituzionali e fonti garantite che possano supportali per una migliore gestione del diabete – ha dichiarato – il web può rappresentare una fonte fondamentale per il paziente diabetico, di approfondimento, scambio e di ‘empowerment’. Durante il ‘lockdown’ dovuto alla pandemia – ha proseguito la ricercatrice – le conversazioni si sono concentrate sull’aumentato rischio per i pazienti diabetici, le difficoltà di contatto con il medico e di accesso agli ospedali, e sulla telemedicina come opportunità per mantenere la relazione con il medico e garantire follow up e controllo”.
Per prevenire le complicanze del diabete il controllo ottimale della glicemia è fondamentale, e le nuove tecnologie in questo senso consentono di farlo in continuo e a distanza, semplificando la vita dei pazienti. D’altra parte, il peso della spesa sanitaria nazionale per il diabete impone di migliorare la gestione della patologia anche con un miglior controllo dei livelli glicemici, e il contributo della telemedicina in questo ambito diventa così determinante.
Stefano Genovese, responsabile dell'Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Cardiologico Monzino, sottolinea: "Negli ultimi due decenni sono entrati nell'armamentario a disposizione dei medici e dei pazienti i sistemi di monitoraggio in continuo della glicemia, che hanno il vantaggio di poter fornire un controllo dei valori glicemici senza necessitare di un buco sulle dita fino a otto volte al giorno, come avveniva prima dell'avvento di questi strumenti".
In Italia il contrasto alla patologia diabetica interessa oltre 3 milioni di persone e comporta una spesa sanitaria di 20 miliardi di euro: di questi, 9 miliardi – l’8 per cento del fondo sanitario nazionale – sono generati da costi diretti e 11 miliardi da costi indiretti. Per questo la centralità delle nuove tecnologie ha spinto un gruppo di medici di diversa estrazione a produrre un ‘expert’ paper in cui vengono sintetizzate le problematiche e le necessità di recepimento dell’innovazione per il monitoraggio dei livelli di glicemia nei pazienti diabetici. Commentando il lavoro fin qui sviluppato, Andrea Lenzi, professore ordinario di Endocrinologia, Policlinico Umberto I, ha dichiarato: ”La recente pandemia da Coronavirus ha costretto l’Italia, come tutto il mondo, a periodi di quarantena prolungati, limitando anche l’accesso ‘in presenza’ ai servizi sanitari territoriali. Tale limitazione ha, d’altra parte, evidenziato l’importanza dell’utilizzo di tecnologie per migliorare e rendere più efficiente la gestione di patologie croniche ad elevata prevalenza, tra cui il diabete mellito. In particolare – ha proseguito Lenzi – le tecnologie digitali per il diabete hanno il potenziale di aumentare l’accesso alle cure, ridurre i costi e migliorare i risultati clinici e la qualità della vita del paziente. Vanno superati alcuni ostacoli gestionali così come sono sicuramente da risolvere le incertezze legislative circa le responsabilità medico-legali sull’utilizzo di dati potenzialmente consultabili ed interpretabili in tempo reale e 24 ore su 24, ma bisogna lavorare per lo sviluppo di un sistema di economia sanitaria che preveda rimborsi ad hoc per le prestazioni di tele-visita, tele-monitoraggio, tele-consulto, etc, così come la valutazione della qualità delle prestazioni erogate”.